venerdì 26 luglio 2013

L'OSSESSIONE DI CHLOE

A proposito di Chloe Jennings-White ho cercato di ignorare la sua storia, oltremodo surreale, di tentare di capirne le motivazioni, di resistere perfino nel commentare il suo assurdo desiderio di divenire disabile. Avete capito bene, tale Chloe è una donna di cinquantotto anni cresciuta con il sogno di perdere l’uso delle proprie gambe.
Il suo non è problema fisico, essendo sanissima, ma essenzialmente mentale. Gli studiosi definiscono il suo disturbo con l’acronimo Biid (Body Integrity Identity Disorder), un disordine psichico che induce la persona a cercare di cambiare drasticamente il proprio corpo.
Leggendo la sua storia, noto, con grande stupore, che Chloe oggi è una stimata ricercatrice della Cambridge University, ossessionata dal suo desiderio, vive in casa come una disabile. L’origine del suo malessere risale all’età di quattro anni, quando vide sua zia, a seguito di un incidente, costretta a camminare con le stampelle. Da quel momento il desiderio di vedere il suo corpo mutilato, sofferente, l’ha spinta a procurarsi del male, lanciandosi pericolosamente da alberi e recinzioni. Illesa, miracolosamente, Chloe ha ora deciso di chiedere aiuto alla chirurgia, con un intervento alla spina dorsale. Il costo elevato dell’operazione, circa sedicimila dollari, sembra essere l’unico ostacolo alla realizzazione del suo sogno.
È difficile, cara Chloe, saperti matura, colta, intelligente, e al contempo paralizzata dalla tua insana ossessione. Mi auguro che la vertigine della tua mente non ti spinga a deturpare un corpo a te donato sano.

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