venerdì 13 settembre 2013

PRIMO GIORNO DI SCUOLA


Ogni anno a settembre i tg alla tele ricordano allo spettatore che la campanella nelle scuole italiane sta per suonare. Certo dopo la calura, le zanzare, gli esodi e i controesodi autostradali, il popolo brama di ricevere certe informazioni.Ridiamoci su!
Ma voi ricordate il vostro primo giorno di scuola? Io sì, molto bene. Era il settembre del 1984, avevo sei anni appena compiuti, alta poco meno di adesso. Ero con il mio papà in macchina, convinti, lui per lo più, che la scuola iniziasse il giorno seguente. Per puro caso ci accorgiamo dell’errata valutazione e corriamo verso casa a prendere grembiulino e zainetto, o meglio, ai miei tempi si chiamava cartella. Arrivata a scuola, in ritardo il primo giorno, la maestra mi comunica di essere capitata nella classe del “tempo pieno”, un modo obsoleto per indicare che negli anni ‘80 tutte gli alunni finivano lezione alle 12, 30 tranne una sola sezione che pranzava a scuola e si tratteneva fino al pomeriggio alle 17. Che paura! Era la classe dove venivano raccolti i figli di genitori entrambi impegnati fino a tardi al lavoro, una piccola percentuale allora, ma essendo in pochi, la presidenza tentava di riempire i banchi con altri fanciulli pescati a caso, tra chi invece non aveva esigenze particolari. Metto il broncio. Ricordo che le maestre, stranamente due, mi chiedono di scrivere il mio nome sul quaderno. Intorno a me scimmiette che non sapevano neanche tenere in piedi la penna, dilettanti, io leggevo e scrivevo da almeno un anno. Poi buio totale, forse ho dormito, forse ho pianto. Quando i miei adorati genitori sono tornati a prendermi ho chiesto loro di portarmi via da quell’inferno. Il giorno seguente sedevo al primo banco della prima A, pronta per una favolosa carriera: migliore lettrice, autrice a sette anni del pensierino più lungo della storia scolastica, e reginetta delle tabelline… ma questa è un’altra storia!

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