venerdì 30 agosto 2013

LA BANCA

Abbiamo letto quanto accaduto tra un Notaio e venditori e compratori di un immobile e vorremmo, pertanto, segnalare quanto accaduto tra una banca ed un compratore di un immobile dopo l'accensione di un mutuo.
      
La banca, come ben si sa, per garantirsi la restituzione della somma erogata iscrive una ipoteca sull'immobile e qualora il debitore si renda inadempiente, ha la possibilità di vendere il bene ipotecato per ottenerne il recupero..
Questa breve introduzione chiarisce come le banche abbaino l'inalienabile diritto di tutelare i loro interessi.
Ma se, a distanza di anni, si scopre che l'immobile dato in garanzia è quasi totalmente abusivo: come dovrebbe comportarsi l'Istituto di credito nei confronti dell'acquirente?
All'indomani della sgradevole scoperta che ha gettato nel panico un ignaro compratore, la banca è stata immediatamente informata della gravità della situazione ed anche che sarebbe stato bloccato il pagamento delle rate di mutuo ancora in sospeso in attesa di chiarire le responsabilità individuali.
La banca, però, non solo ha ignorato il messaggio, ma con cadenza quasi mensile ha invitato il compratore al saldo delle rate minacciando di agire nelle opportune sedi per il recupero di quanto dovuto, con aggravio delle spese a loro carico.
E' bene sottolineare che a suo tempo un perito di fiducia, incaricato dalla stessa banca, dopo un "accurato" sopralluogo ha  redatto una relazione tecnica con la quale rassicurava la banca sulla regolarità di quanto da lui visionato.
La cautela della banca costituisce anche la tutela a favore del cliente.
Purtroppo, l'imperizia od altro del professionista ha causato il concretizzarsi della mistificazione in essere.
La mancanza di legittimità urbanistica del bene impedisce di inscrivere ipoteca, di concedere il mutuo, la possibilità  futura di vendere e la nullità degli atti stipulati.
La banca, intanto, rifiuta di mettere a disposizione di un legale copia della perizia redatta dal Suo perito di fiducia, ma ben pagata dall'acquirente, adducendo motivi di riservatezza, trattandosi di atti interni e privati.
Allo stato attuale il valore dell'immobile è uguale a ZERO!
Ci si chiede: la banca poteva non sapere, tradita dal suo "uomo di fiducia"? E' plausibile?
Ma ora che gli imbrogli sono saltati fuori, la banca dovrà pure prendere una posizione?
Per quasi dieci anni l'acquirente ha onorato i propri impegni di pagamento dando fondo ai risparmi ed oggi, affinché, qualcuno porti alla luce il raggiro, di cui è stato ignaro e inconsapevole protagonista, l'acquirente si è visto costretto a ricorrere all'assistenza di un perito e di un legale che non lavorando gratis hanno prodotto un altro affondo ai pochi risparmi rimasti in vita.
Come e quando sarà risolto questo groviglio, non  è dato sapere.
Intanto, i tre principali ed intrepidi eroi di questa novella (venditori, Notaio e suddetta banca) somigliano molto alle tre famose scimmiette: non vedono, non sentono, non parlano.

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