Volo
a Londra, si fa per dire, e immagino adagiato su di un piatto di finissima
porcellana un hamburger del tutto speciale, pronto per essere servito. In una
segretissima location sembra proprio che oggi l’esclusivo bocconcino di carne
verrà assaggiato da altrettanti misteriosi volontari. Quale la sua particolarità?
Si tratta, in realtà, di un hamburger di
manzo artificiale, un vero e proprio prodotto di laboratorio. La paternità
è certa, almeno questa, e porta il nome di Mark Post, scienziato
dell’Università olandese di Maastricht. Per anni lo studioso ha lavorato a
questo progetto, cercando una valida alternativa alla produzione tradizionale
di carne, in continua crescita a livello globale. Il suo hamburger è il
risultato finale di un prodotto ottenuto coltivando in laboratorio cellule
staminali, prelevate dal muscolo di un bovino. Seguendo la propria sensibilità
animalista ed ecologica, nonché il notevole ingegno, il Dott. Post spera di
riuscire a eliminare gli allevamenti intensivi di animali, salvandoli così da
una misera vita e di riconvertire in foreste le aree destinate ora agli
allevamenti. Il progetto non è di certo molto economico, dal momento che si
parla di circa 220 mila sterline, ma proviamo a pensare al sollievo di tanti
vegetariani, felici di poter ordinare, senza sensi di colpa, un delizioso
hamburger artificiale! Gli italiani però sembrano aver già sentenziato. La Coldiretti riferisce,
infatti, di un’indagine secondo cui tre italiani su quattro dichiarano
categoricamente che non mangerebbero mai un prodotto del genere.
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