A dir poco vergognoso sapere che in un paese ricco di meraviglie artistiche come l’Italia un decreto legge abbia deciso per l’abolizione dell’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole superiori. La scuola sembra ormai essere un’istituzione molto vana, dove parcheggiare i ragazzi, aspettando che crescano: “passer le temps”, diceva a proposito il drammaturgo S. Beckett.
Ma almeno una buona notizia leggo oggi sui giornali, un trafiletto ovvio, capace di illuminare appena questo grigiore. Mi riferisco all’iniziativa presa dalle scuole della città di Milano e Gela dove gli studenti possono dedicarsi al volontariato. Sono stati concepiti, sull’esempio del “ passeport bénevole” francese, dei «documenti d’identità» in cui gli studenti annotano le proprie attività benefiche, decidendo di aiutare bambini, disabili, anziani e stranieri, in un importante percorso di responsabilità e di umanità. Per le generazioni future possiamo così immaginare un mondo sicuramente meno colto ma più sensibile nei confronti del prossimo, almeno!
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