lunedì 19 agosto 2013

SENZA RIDGE, CHE BEAUTIFUL È!


Ogni sei mesi, come per il controllo dal dentista, guardo una puntata di Beautiful in tv. Stephanie sta morendo. Lentamente, come vuole la tradizionale impostazione delle soap. Una agonia da favola, oserei dire, che le ha dato il tempo di riunire la famiglia in un esclusivo party di addio nella sua splendida villa, dove Forrester e Logan hanno avuto modo di piangere e ridere dei bei tempi andati. Tutti lì, tranne Ridge! Perché? Il cocco di mamma Stephanie non si presenta al capezzale della genitrice morente. Non serve aver visto tutte le puntate, che ogni giorno da anni rallegrano le telespettatrici d’Italia, per ricostruire i fatti: Ridge, dopo aver sposato Brooke per la settima volta, la molla definitivamente per l’ennesima bugia della bionda ammaliatrice. Sconvolto il bel morone decide di partire per terre lontane, comunicando con la famiglia di tanto in tanto attraverso brevi mail. Brooke, dal canto suo, ha già avvistato una nuova preda, niente meno che suo cognato Bill Spencer, continuando così a rubacchiare mariti e fidanzati a figlie, sorelle e amiche varie. Esule volontario, Ridge va alla ricerca di sé stesso e non farà mai più ritorno a Los Angeles, forse. Gli autori non hanno colpa della sua banale dipartita, perché a scatenarne la fuga sembra sia stato un eccesso di noia da parte dell’attore Ron Moss, stanco di vestire i panni del suo personaggio. Leggete questa sua dichiarazione: “Tante volte mi sono annoiato nel recitare Ridge. E’ normale in venticinque anni pensare di scegliere un altro menù e assaggiare un piatto diverso. Avrei voluto più tempo per la musica e per altri film. Sognavo di recitare per Spielberg, Eastwood, Fincher e Allen. Quando mi chiedono cosa mi piace e cosa detesto in Ridge non so rispondere perché ho condiviso con tante persone momenti felici e dolorosi”.  
Non sono parole definitive, spesso Beautiful ci ha stupiti con surreali ritorni di personaggi morti, scomparsi o semplicemente dimenticati. Forse Rdge tornerà a bussare alla porta di Brooke, se per lui non si spalancheranno prima i portoni dei grandi registi.

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